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Educare all'Ascolto Attivo: La Pedagogia dell'Incontro e della Reciprocità

Educare all'Ascolto Attivo: La Pedagogia dell'Incontro e della Reciprocità

Nel corso degli anni settanta, la psicoanalista Alessandra Ginzburg sviluppò una teoria innovativa sull'ascolto, che andò a inserirsi nel movimento di cooperazione educativa. Secondo Ginzburg, l’ascolto deve essere attivo, scelto e voluto da chi lo produce, e deve essere strettamente legato alle emozioni e alla parte intellettiva di chi ascolta. L’ascolto attivo, quindi, non è solo un atto passivo, ma un'arte che gli alunni possono imparare per esercitarla in modo consapevole e positivo nei confronti degli altri.


La Relazione e la Reciprocità nell'Ascolto Attivo

Per attivare un ascolto autentico in educazione, è essenziale instaurare relazioni che si fondano su cura, partecipazione, legittimazione e coerenza con il progetto educativo in atto. Oltre alla relazione, uno degli aspetti più importanti nell’educare all’ascolto è la reciprocità.


Questa parola, nel suo significato etimologico, suggerisce un movimento di scambio tra due persone. Per essere reciprocità, è necessario fare un passo indietro per fare un passo in avanti, creando così spazio per l’altro.

Lorenzoni, in un suo intervento presso l’università Bicocca, ha spiegato che la reciprocità è come una danza dell'incontro. Per poter fare spazio all’altro, è necessario fare un passo indietro, creando un vuoto che può sembrare intimidatorio, ma che è fondamentale per l'autenticità dell'incontro. È in questo "vuoto" che avviene la magia dello spazio d’assenza, ovvero un momento privo di giudizio, di fretta, di pregiudizi. È in questo spazio che emerge l’ascolto autentico, libero da barriere e pronto ad accogliere l'altro.


La Pedagogia dell'Ascolto: Un Incontro Autentico

Questo "vuoto" non è qualcosa da temere, ma una condizione essenziale per un incontro autentico. L'assenza di giudizio, la sospensione dei pensieri anticipatori, e la volontà di accogliere l'altro senza preconcetti permettono all'ascolto di diventare un’esperienza profonda. In questo spazio vuoto e accogliente, gli alunni percepiscono di essere considerati persone capaci e autorevoli, ciò che fa nascere la pedagogia dell’ascolto.


Il processo educativo, quando basato sull’ascolto attivo e la reciprocità, stimola un'interazione sincera e significativa, dove le emozioni e le idee possono fluire liberamente, senza timori o pregiudizi. Il vero ascolto porta ad un incontro tra le persone, dove ciascuna parte può esprimersi e sentirsi compresa.

un cuore rosso con le cuffie che ascolta

La pedagogia dell’ascolto insegna che l’autenticità dell’incontro si trova nell’ascolto attivo, capace di accogliere e legittimare l’altro. In questo spazio di ascolto, gli alunni si sentono rispettati e valorizzati, creando così una relazione educativa fertile e costruttiva. Educare all’ascolto significa, quindi, insegnare non solo a sentire, ma a comprendere e a incontrarsi reciprocamente.


ps: Hai mai promosso un percorso educativo che mettesse al centro l’ascolto attivo? Raccontaci la tua esperienza!


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